Non si raggiungono im­prov­visamente i propri limiti

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Evelyne Binsack racconta come gestisce i suoi limiti. Superare i limiti, ma anche conoscerli e rispettarli: sono temi che da decenni occupano l’alpinista estrema.

Imparare a superare i limiti

«Chi sei quando sei praticamente nuda davanti a te stessa? Questo mi ha affascinata sin dalla mia giovinezza», dice Evelyne Binsack all’inizio della discussione approfondita sui limiti. Questa domanda ha accompagnato la 55enne per tutta la vita. Ha raggiunto il punto più alto, più meridionale e più settentrionale del mondo con le proprie forze. È una delle poche persone ad aver attraversato i due emisferi con la sola forza del suo fisico, toccando continuamente nuovi limiti. Al Polo Nord è stata esposta al freddo e alla natura selvaggia, al Polo Sud alle violente tempeste, all’Everest alla sua pericolosità.

Chi è Evelyne Binsack?

Evelyne Binsack è una delle prime guide alpine diplomate in Europa e nel 2001 è stata la prima svizzera a scalare l’Everest. La 55enne ha raggiunto il punto più alto, più meridionale e più settentrionale del mondo con le proprie forze. Evelyne Binsack è oggi relatrice e coach per dirigenti.

Ha conosciuto i primi limiti con l'atletica leggera

Evelyne Binsack ha iniziato a occuparsi di limiti da giovane praticando l'atletica leggera. Superare regolarmente i limiti di dolore in maniera sana permette di crescere. «Più spesso lo si fa, meglio si impara a conoscere il proprio corpo», afferma. Si aumentano anche le proprie capacità e si allena la forza di volontà. Così si riesce a fare sempre meglio in un determinato ambito, adeguando talvolta verso l’alto i propri limiti personali. «Per poter compiere questi sforzi, però, ci vuole chiaramente una passione per farlo», spiega Evelyne Binsack. Solo così si può essere tenaci e aperti alle difficoltà e agli sforzi indispensabili.

«Superare regolarmente i limiti di dolore in maniera sana permette di crescere. Più spesso lo si fa, meglio si impara a conoscere il proprio corpo»

Rispettare i limiti come punto forte

Tuttavia, la guida alpina consiglia di non superare sempre i propri limiti. Se ripensa alle sue spedizioni nelle regioni polari o sulle montagne più alte del mondo, compara le esperienze al limite con gli impulsi di protezione del corpo. «Non si raggiungono improvvisamente i propri limiti», afferma. Piuttosto, il corpo ha numerose soglie che si possono superare finché alla fine si esauriscono. Chi è arrivato all’esaurimento totale e va oltre quest’ultima soglia mette in conto la possibilità di morire. Nonostante l’incredibile affaticamento ha sempre percepito questo confine con molta consapevolezza e sapeva quando sarebbe stata la fine.

Acquisire esperienze con i propri limiti

Lei stessa è arrivata a questo punto di svolta diverse volte nella vita. Evelyne Binsack racconta della Patagonia, di quando, con il maltempo, è stata per un mese sul monte Fitz Roy e non ce la faceva più. È crollata anche poco prima dell’arrivo al Polo Sud, dopo che un membro del team le ha rubato del cibo. E dopo essere stata travolta da una valanga di ghiaccio sull’Everest, si è presa un virus nel campo base. Anche se dopo ha provato nuovamente a scalare la montagna, ha dovuto interrompere la spedizione.

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