Il digiuno a intervalli è di tendenza. Ecco come funziona.

Intermittierendes Fasten

Il digiuno prima di Pasqua è una pratica ancora molto diffusa. Rispetto al digiuno nel vero senso della parola, che prevede la rinuncia totale al cibo, esiste un’alternativa più leggera: il digiuno a intervalli.

Cos'è il digiuno a intervalli?

Nel digiuno intermittente o a intervalli non occorre fare a meno dei piatti preferiti, ciò che conta è infatti il momento in cui si mangia. Da un punto di vista storico non si tratta di una forma di digiuno così atipica. Chi infatti tornava dalla caccia senza una preda era costretto alla fame. Certo, un digiuno obbligato, ma che capitava frequentemente. Quindi, il nostro organismo reagisce bene ai digiuni periodici.

Il ritmo 5:2 del digiuno a intervalli

Per 5 giorni a settimana si mangia normalmente, mentre durante 2 giorni si osserva un «digiuno parziale». Una forma adatta a chi non può immaginarsi di rinunciare al cibo per un giorno intero. Nei due giorni di digiuno si assume circa il 25% dell’apporto calorico normale. Per le donne quindi 500 e per gli uomini 600kcal. In compenso occorre fare a meno dei carboidrati e del fast food. Sono invece particolarmente adatti i green smoothies, le zuppe, le verdure a volontà e il pesce lesso.

Il ritmo 5:2 è la forma adatta per chi non può immaginarsi di rinun­ciare al cibo per un giorno intero.

Consigli pratici

Conviene stabilire due giorni settimanali fissi per il digiuno, in modo da consentire all’organismo di adattarsi al ritmo scelto. Se possibile durante il fine settimana, per evitare i cali di energia sul lavoro. Si può continuare a praticare sport, anche se ai workout estenuanti sono preferibili discipline dolci come lo yoga, il pilates o la bicicletta (leggera).

Le note in piccolo

Il ritmo 5:2 presenta però uno svantaggio: l’effetto del digiuno (l’autofagia) non viene raggiunto e lo smaltimento del grasso è più lento. Inoltre, l’organismo si abitua più in fretta ai giorni di completo digiuno che alle porzioni ridotte.

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Il ritmo 16:8 del digiuno a intervalli

Il ritmo 16:8 è ideale per i principianti del digiuno. Si osserva un digiuno di 16 ore al giorno e nelle 8 ore rimanenti si mangia normalmente: ad esempio, anticipando la cena alle 18.00 e il giorno dopo facendo colazione alle 10.00 oppure cenando tardi e saltando completamente la colazione.

Il ritmo 16:8 è ideale per i princi­pianti del digiuno. Si osserva un di­giuno di 16 ore al giorno e nelle 8 ore rimanenti si mangia normalmente.

Consiglio pratico

In ogni caso si consiglia di inserire la notte nelle 16 ore, così nel migliore dei casi per 8 ore si dorme comunque. Nel tempo rimanente si possono assumere acqua, tè non zuccherato o anche caffè nero. Gli esperti consigliano di assumere da 2 a 3 litri di acqua al giorno durante il digiuno. Quest’ultimo è particolarmente apprezzato da chi pratica il digiuno, poiché la caffeina riduce l’appetito.

Non occorre rinunciare a niente

La buona notizia: nelle 8 ore, in cui si può mangiare non occorre rinunciare a niente né contare le calorie. Ovviamente si consiglia di seguire le consuete abitudini alimentari, evitando di eccedere o esagerare con i dolci.

Perché 16 ore?

Un digiuno di 16 ore innesca l’autofagia, la cosiddetta pulizia della spazzatura cellulare. Le 16 ore servono quindi al corpo come riposo e inoltre sgravano l’intestino. In tal modo digiunare diventa semplice e socialmente sostenibile. Se si desidera un avvio soft, si può iniziare con un periodo di digiuno di 12 ore per poi passare lentamente a 16 ore.

Dimagrire in modo sano grazie al digiuno a intervalli

Il metodo più adatto è del tutto personale e per trovarlo bisogna provare. In linea di massima, il digiuno a intervalli si presta come preparazione alternativa a una dieta sana e ne facilita il successo. Non va tuttavia dimenticato che è indispensabile seguire uno stile di vita salutare, ossia: un’alimentazione equilibrata, la pratica quotidiana di attività fisica e il rilassamento.

Chi non dovrebbe digiunare a intervalli?

Se fa parte dei seguenti gruppi di persone, dovrebbe rinunciare al digiuno a intervalli o consultare il medico prima di iniziare.

  • Donne in gravidanza, che allattano o che desiderano una gravidanza.
  • Persone che soffrono di malattie croniche come il diabete di tipo II.
  • Persone che assumono regolarmente medicamenti.
  • Persone di età avanzata.
  • Bambini e giovani in fase di crescita.
  • Persone con disturbi alimentari come anoressia o bulimia.
  • Persone sottopeso.
  • Donne il cui ciclo è assente per motivi di salute.

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