Studio CSS sulla salute 2025
Volevamo sapere: come gestisce la Svizzera salute e malattia? Lo studio CSS sulla salute fornisce delle risposte.
Volevamo sapere: come gestisce la Svizzera salute e malattia? Lo studio CSS sulla salute fornisce delle risposte.
Dal 2020 lo Studio della CSS sulla salute accerta ogni anno come sta la popolazione svizzera. Per la sesta edizione, il Centro di ricerca sotomo ha intervistato 4217 persone nella Svizzera tedesca, francese e italiana.
Continua la tendenza negativa nella percezione della salute da parte della popolazione svizzera: solo circa una persona su dieci si sente molto sana. Si tratta della metà rispetto a cinque anni fa, quando venne effettuato per la prima volta lo Studio CSS sulla salute. La tendenza negativa risulta più pronunciata fra i giovani adulti: in questa fascia d’età, oltre alle sollecitazioni psichiche e alla sensazione di solitudine, sono molto diffusi anche i disturbi del sonno. Inoltre, il sondaggio di quest’anno ha posto un’attenzione particolare sulle innovazioni nel sistema sanitario: l’intelligenza artificiale genera scetticismo, ma allo stesso tempo è anche utilizzata per l’autodiagnosi.
Quest’anno, per la prima volta nell’ambito della sua serie di studi, la CSS ha messo sotto la lente di ingrandimento il tema del sonno. È emerso che il sonno rappresenta una sfida per la grande maggioranza delle persone intervistate. Solo il 20% della popolazione afferma di non essere stato interessato nell’ultimo anno da regolari disturbi del sonno . I giovani adulti hanno spesso sofferto di una cattiva qualità del sonno: quasi uno su due (49%) riferisce di essersi spesso svegliato senza sentirsi riposato, mentre nella fascia d’età oltre i 65 anni lo afferma solo il 17%.
La solitudine è diffusa quasi quanto i disturbi del sonno: una persona intervistata su cinque si è sentita sola ultimamente. Il 30% delle persone sotto i 36 anni prova un senso di solitudine, mentre per le persone oltre i 65 anni questo valore si attesta solo al 12%. Parallelamente, rimane elevata la pressione percepita di dover essere sempre sani ed efficienti. Circa la metà della popolazione la sente e fra i giovani adulti questa cifra arriva addirittura quasi all’80%.
Lo Studio CSS sulla salute evidenzia qui una problematica nella gestione sociale della salute: le tecnologie digitali come gli smartphone e le app per la salute permettono di misurare e monitorare costantemente il proprio corpo, il che può incentivare uno stile di vita più attento alla salute, ma comporta anche il rischio di aumentare la pressione verso una costante auto-ottimizzazione.
Oltre alle domande sullo stato di salute, lo Studio CSS sulla salute mette sotto la lente di ingrandimento anche gli sviluppi e le tendenze sociali. Il 20% utilizza già i chatbot IA per l’autodiagnosi, tra i giovani adulti addirittura una persona su tre (33%). Tuttavia, solo pochi si fidano di una diagnosi di malattia da parte di un’IA (18%). Se i medici si fanno aiutare nella diagnosi dall’IA, molte persone hanno meno fiducia nella loro valutazione. In altre parole, mentre alcune persone utilizzano già l’IA per informarsi sui sintomi di malattia, nella maggior parte della popolazione prevale lo scetticismo quando si tratta di decisioni concrete riguardanti la propria salute.
Colpisce il dato emerso dallo Studio sulla salute, secondo cui la maggioranza della popolazione ritiene che i geni ricoprano un ruolo almeno altrettanto importante quanto lo stile di vita nella determinazione della durata di quest’ultima. Tuttavia, studi scientifici recenti suggeriscono che lo stile di vita potrebbe essere più determinante dell’ereditarietà. Le persone in Svizzera sottovalutano quindi nella maggior parte dei casi la propria influenza sulla durata della loro vita.